Acquisti sostenibili nel procurement: un futuro possibile?
Immagina una catena di fornitura trasparente, etica, resiliente. Un ecosistema in cui ogni fornitore è valutato non solo per prezzo e puntualità, ma anche per l’impatto ambientale, le condizioni di lavoro garantite e la solidità dei processi decisionali. Questo scenario, sempre più concreto, è il risultato dell’integrazione dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) nei processi di procurement.
In un contesto globale che richiede alle aziende un impegno concreto verso la sostenibilità, gli acquisti diventano una leva strategica decisiva.
Ma come si possono integrare i criteri nella supply chain?
Noi di Oxalys abbiamo deciso di elaborare questa piccola guida, perché crediamo in un futuro più sostenibile e in un procurement più green.
Una nuova responsabilità del procurement
Per decenni la funzione acquisti è stata valutata in base all’efficienza operativa e alla capacità di contenere i costi. Oggi, questi parametri non bastano più. Le imprese devono rispondere a normative più severe, a consumatori più consapevoli e a investitori sempre più attenti agli impatti ESG.
Facciamo un esempio.
Integrare i criteri ambientali, sociali e di governance nel procurement significa considerare se un fornitore utilizza materiali riciclati, come gestisce i diritti dei lavoratori, o se i suoi processi decisionali sono trasparenti.
In sostanza, ogni scelta d’acquisto diventa così un tassello importante nella strategia di sostenibilità dell’azienda.
Acquisti sostenibili: perché l’ESG nella supply chain non è più un’opzione
L’inclusione dell’ESG nella catena di fornitura non risponde solo a motivi etici. I benefici sono concreti e misurabili:
- Aumenta la resilienza dell’intera filiera;
- Riduce i rischi legali e reputazionali;
- Migliora la capacità di attrarre capitali e talenti.
In un mercato in cui la sostenibilità è diventata un fattore competitivo, le aziende che si attrezzano oggi saranno le più forti domani.
Le sfide da affrontare (e come superarle)
Integrare l’ESG nel procurement non è semplice: richiede trasparenza lungo tutta la catena di fornitura e molte aziende ancora oggi non hanno piena visibilità su fornitori di secondo o terzo livello. È necessario raccogliere dati affidabili, strutturare criteri di valutazione condivisi, formare team interni. Tutto questo senza rallentare i processi, ma al contrario migliorandone l’efficacia.
La chiave del successo è un approccio strategico supportato dalla tecnologia:
- Definire obiettivi chiari: una policy ESG negli acquisti deve essere concreta, applicabile e coerente con i valori aziendali. È il punto di partenza per ogni evoluzione culturale;
- Valutare e coinvolgere i fornitori: non basta “chiedere” la sostenibilità, ma occorre costruire un dialogo. Audit, questionari strutturati, KPI ambientali e sociali devono entrare nel processo di qualifica, ma anche nei contratti;
- Digitalizzare il processo Source-to-Pay: la tecnologia consente di integrare i criteri ESG nei workflow decisionali. Una piattaforma come quella di Oxalys permette di tracciare ogni fase, automatizzare controlli e analizzare le performance;
- Promuovere cultura e formazione: l’adozione dei criteri ESG richiede una mentalità nuova. Formare il team acquisti e sensibilizzare gli stakeholder interni è essenziale per trasformare la sostenibilità da vincolo a valore.
La tecnologia come alleato del procurement ESG
In un contesto come quello che abbiamo visto, digitalizzare il procurement è un passo imprescindibile. Gli strumenti di e-Procurement di nuova generazione rendono possibile ciò che fino a poco fa sembrava troppo oneroso: monitorare l’intera supply chain in chiave ESG, automatizzare la compliance, monitorare e minimizzare i rischi e costruire relazioni solide e trasparenti.
La sostenibilità diventa così parte integrante delle decisioni quotidiane, senza compromessi su efficienza e controllo.
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Il software è dotato di un modulo SRM che permette di valutare, attraverso questionari auto-dichiarativi, il grado di maturità delle tematiche ESG e RSI e monitorare la presenza e la validità dei documenti e certificazioni.