La Direttiva CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive) è una nuova normativa europea che ha preso forma ufficialmente il 13 giugno 2024 ed è entrata in vigore il 25 luglio dello stesso anno. Si tratta di un importante tassello nel percorso dell’Unione Europea verso la sostenibilità, imponendo alle imprese obblighi stringenti di due diligence riguardo ai diritti umani e alla tutela ambientale, estesi a tutta la catena del valore.
L’intento è chiaro: stimolare un cambiamento culturale e operativo nelle aziende, spingendole a prendere responsabilità non solo delle proprie attività dirette ma anche delle conseguenze generate dalle filiere di fornitura.
In questo articolo vogliamo soffermarci sulle proposte del Pacchetto Omnibus che riguardano la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) e di come oggi sia ancora più importante dotarsi di un Software gestione acquisti come quello proposto da Oxalys.
Direttiva CSDDD: cos’è e a cosa serve
La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) impone alle imprese l’obbligo di adottare misure concrete per prevenire, mitigare o minimizzare gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente, derivanti dalle proprie attività e da quelle all’interno della loro catena del valore. Questo si traduce in una revisione profonda delle politiche aziendali, delle strategie operative e dei criteri di selezione e gestione dei fornitori.
La direttiva obbliga quindi le aziende ad assumersi la responsabilità attiva per gli impatti socio-ambientali lungo tutta la catena di fornitura, anche se questi impatti avvengono fuori dall’Unione Europea. Le aziende sono quindi responsabili:
- per gli impatti che avvengono nel territorio UE;
- per gli impatti che avvengono al di fuori dell’UE, legati alle loro operazioni e catena di fornitura.
Imprese UE a cui si applica la CSDDD
- Più di 1000 dipendenti e un fatturato mondiale netto di oltre 450 milioni di euro a livello consolidato;
- Franchisor e licenziatari che generano royalties superiori ai 22,5 milioni di euro e hanno un fatturato mondiale netto di oltre 80 milioni di euro.
Per il momento le piccole e medie imprese non sono incluse nella direttiva CSDDD.
Imprese extra-UE a cui si applica la CSDDD
- Fatturato netto di oltre 450 milioni generato nell’Unione Europea;
- Franchisor e licenziatari che generano royalties superiori ai 22,5 milioni di euro nell’UE e hanno un fatturato netto nell’UE di oltre 80 milioni di euro.
Per una panoramica completa sull’argomento, ti consigliamo di leggere anche l’articolo Pacchetto Omnibus UE: quali effetti sull’impegno per la sostenibilità delle aziende?

CSDDD: le proposte di semplificazione del Pacchetto Omnibus
Le proposte del pacchetto Omnibus sulla CSDDD, avanzate dalla Commissione europea e al momento al vaglio del parlamento e del consiglio, non vanno a modificare l’ambito applicativo, ma si propongono di introdurre una serie di semplificazioni previste nella direttiva. L’obiettivo è duplice: semplificare la compliance per le imprese e garantire l’efficacia delle misure lungo la supply chain, con un approccio più pragmatico e proporzionato.
Ecco le novità operative:
- Due diligence limitata ai fornitori diretti, con estensione solo in presenza di rischi concreti;
- Esclusione dei fornitori con meno di 500 dipendenti, salvo casi gravi;
- Frequenza di monitoraggio quinquennale, riducendo il carico amministrativo;
- Integrazione dei report di due diligence nella rendicontazione CSRD, per evitare duplicazioni;
- Eliminazione dell’obbligo di rescissione contrattuale automatica in caso di non conformità;
- Responsabilità civile demandata agli Stati membri, con margini di adattamento nazionale;
- Posticipo delle scadenze: rinvio di un anno (luglio 2027) il termine entro cui gli Stati Membri devono recepire la direttiva e l’entrata in vigore per il primo scaglione di aziende ovvero quello con più di 5000 dipendenti e fatturato maggiore di 1,5 miliardi (luglio 2028).
Sanzioni previste
L’attuazione della Direttiva CSDDD sarà garantita tramite un duplice sistema di controllo:
- Supervisione amministrativa: ogni Stato membro istituirà un’autorità nazionale competente incaricata di monitorare la conformità delle imprese agli obblighi previsti. Queste autorità avranno potere ispettivo e sanzionatorio, con la facoltà di condurre indagini e imporre sanzioni fino al 5% del fatturato mondiale netto dell’esercizio finanziario precedente. A livello europeo, il coordinamento sarà affidato a una Rete delle autorità di vigilanza, con funzione di armonizzazione operativa;
- Responsabilità civile: individui, comunità colpite, organizzazioni sindacali e società civile avranno la possibilità di promuovere azioni legali entro un termine di 5 anni, in caso di danni riconducibili a violazioni dei diritti umani o standard ambientali da parte delle imprese. La responsabilità civile non sarà automatica, ma applicata solo in caso di violazioni accertate e secondo le leggi nazionali.
Con questo intervento, l’UE adotta un modello di compliance più sostenibile anche per le aziende, favorendo l’efficacia operativa senza rinunciare agli obiettivi ambientali e sociali.
Quando saranno applicate le novità sulla CSDDD?
La CSDDD sarà applicata gradualmente. Il Pacchetto Omnibus ha posticipato il termine per il recepimento da parte degli Stati membri a luglio 2027, con entrata in vigore dal luglio 2028 per le imprese più grandi (oltre 5000 dipendenti e 1,5 miliardi di euro di fatturato). Le altre imprese seguiranno a scaglioni successivi, secondo tempistiche che saranno definite nel dettaglio dai singoli Stati.
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